Il Golden Retriever è difatti al giorno d’oggi visto come il cane da famiglia per eccellenza così come l’ideale cane da pet therapy, da soccorso o ancora come cane suggerito nel caso di generica inesperienza con il meraviglioso mondo degli amici a quattro zampe.

Questo perché si scoprì ben presto che oltre alla sua capacità di mostrare una forte propensione al riporto (sia di una beccaccia piuttosto che della nostra ciabatta) in questo cane fu subito evidente una spiccata sensibilità che fa si che possa essere paragonato ad una sorta di “spugna emotiva”.

La sua natura amichevole, il suo spiccato entusiasmo e la sua innata docilità oltre che la sua capacità di instaurare buoni rapporti con qualsiasi altro essere (sia esso umano o animale) lo portano tendenzialmente ad assumere la forma di (come mi piace simpaticamente descriverli), “delle pelose palline felici”, che con semplici e spontanei gesti hanno la capacità di rasserenarci e di strapparci sempre un sorriso.

Di conseguenza realmente questi cani si propongono all’uomo come compagni più che adatti alle attività di sostegno, di soccorso piuttosto che come cani ideali all’accompagnare un bimbo nella sua crescita ma proprio per questo motivo è sempre fondamentale ricordare che oltre ai nostri bisogni esistono anche i loro.

Questi si configurano per lo più nella nostra sincera compagnia, in una spensierata giornata all’aria aperta piuttosto che nella messa in atto di un’attività comunitaria che li gratifichi come cani da riporto in se e per sè.

Loro non possono chiederci di rendere la loro vita meravigliosa ma noi con puri e semplici gesti di amore basati su un senso di reciprocità possiamo donargliela senza sforzi.